sabato 13 giugno 2009

incontro mancato

Erano gli anni della contestazione e Padova, città universitaria, ne era pervasa.
Arrivò alla stazione e la prima impressione era quella di essere in città.
Mestre poteva ancora considerarsi quasi un paese in confronto e Venezia non aveva proprio le caratteristiche della città moderna, così anomala e unica.
Doveva sostenere la prova scritta di un concorso pubblico, aveva l'indirizzo ma nessuna idea di dove andare.
Così, chiedendo a destra e a manca, camminando a suo parere per un tratto interminabile, arrivò a destinazione. Già molti giovani affollavano l'entrata, si infilò anche lei timidamente, fino ad occupare un posto in un'aula enorme piena di gente.
Le cose sembravano andare per le lunghe e i malumori crescevano. Il chiasso diventava sempre più forte. Lei, piccola, estranea, timida e sola, cercava di capire qualcosa e osservava.
C'erano molte persone più grandi, alcuni cominciarono a protestare, si stavano agitando e presero in mano la situazione. Gridavano che questo concorso era un farsa, che bisognava contestarlo, che dovevamo andarcene per protesta. Altri strillavano il contrario, che bisognava farlo, che era per un posto di lavoro.
Alla fine tutti urlavano compresi i commissari.
Si voltò e dietro a lei una ragazza un pò più grande con un sorriso le chiese: "Vieni con me? andiamocene"
Lei ricambiò il sorriso, non aspettava altro.
Passarono tutto il giorno assieme, passeggiarono per Padova e poi tornarono a Venezia.
Al tramonto stavano ancora alle Zattere, sedute su uno scalino a mangiare un panino e a parlare di tutto.
Si scambiarono il numero di telefono.
Qualche volta la incontrò felice con il suo fidanzato, radiosa.
Anche allora la promessa di telefonare.
Ancora una volta la incrociò di sfuggita, solo un saluto veloce.
Ora spesso incontra lui, da solo.
Ha perso il suo numero e non si sono mai scambiate una telefonata.

18 commenti:

  1. Mi chiedo: ma che ci faceva quel concorso anomalo in una storia come questa? E lui che si è sostituito al numero di telefono? Cosa manca in questa storia, Watson? L'esame! No, caro Watson, l'elenco telefonico!
    Ciao!

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  2. Eh no caro Sherlock Holmes, manca un indizio indispensabile, conoscevano solo il nome, il cognome non se lo erano mai dette ... eh eh eh
    Ciao River :)

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  3. Re, cosa? dimmi... posso aiutarti?
    :-)

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  4. Quanti incontri ravvicinati del terzo tipo ho fatto anch'io molti anni addietro con persone di cui non ricordo neppure il nome con le quali ho scambiato momenti di intensa confidenza, notti in bianco a parlare e che poi sono svanite nel nulla. Non importa,anche loro hanno contribuito a lasciare un segno,a costruire un po' della mia storia.

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  5. ... snif, snif, mi hai fatto commuovere... sono un ragazzo sensibile io!

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  6. Che peccato!!!
    Si vede che era destino...
    Scusa l'intrusione passavo di qui e mi son fermata a sbirciare... spero non ti dispiaccia...
    Ti lascio una buona notte e serena domenica... se ti aggrada farmi visita sei la benbenuta... ciao ciao

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  7. Quel giorno al concorso le due persone si trovarono sulla stessa lunghezza d'onda probabilmente "stimolate " dal disagio vissuto in quel momento.
    Chissà quale misteriosa chimica fa scattare i rapporti tra le persone...
    E poi, si fossero incontrate in un altro momento, in circostanze diverse, quale sarebbe la situazione oggi?
    Si sarebbero ignorate da subito o staremmo parlando di un'amicizia consolidata che dura da allora?
    Queste cose (che ovviamente non mi so spiegare) mi affascinano da sempre.

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  8. Filo, infatti, a volte la qualità dell'incontro passeggero è così intensa che resta negli anni, a differenza di certi che continuano tutti i giorni (al lavoro per esempio) e che vorresti solo dimenticare :-)

    Thelonious, e ce lo so, che sei un sensibilone :-D

    Paola, non mi dispiace affatto, anzi! Spero di risentirti presto, ciao.

    Skip, è proprio quello che ho sempre pensato di lei... Tu, cara Skip, sai sempe cogliere nel segno!

    Caigo, è anche una mia fissa, quella di pensare a come sarebbero andate le cose se...
    il gioco delle coincidenze mi affascina troppo!
    Buona giornata a te :-)

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  9. Vado sul pragmatico : ma poi sto concorso si è rifatto? Per quanto riguarda gli incontri mancati, penso che se sono mancati è perchè li si voleva mancare...chi era quel tizio che diceva che nulla è casuale?
    ( forse sto commento ti compare due volte...la prima mi si è scollegato)

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  10. Aleph, di quel concorso non ne ho saputo più nulla e neanche ricordo bene di che si trattava, di quel giorno ricordo solo quell'incontro. Poi se l'incontro non è proseguito doveva essere così, erano cambiate le situazioni e anche noi...

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  11. Che bel racconto. Anche così nascono delle amicizie. In certe particolari circostanze ambientali , tra tanta gente, talvolta basta uno sguardo , una espressione , una sensazione, due parole e ci si capisce subito, affiorano delle affinità e può nascere una nuova amicizia.
    Chissà a quanta gente è successa una cosa simile, ma questo succede tra giovani, quando i sentimenti e le sensazioni sono forti.
    Quelle due ragazze sono diventate amiche, è bastato poco, avevano in comune lo stesso percorso, l’una ascoltava l’altra, parlavano delle proprie aspirazioni, dei propri sentimenti , dei propri desideri, sono diventate anche complici, si capivano al volo anche con poche parole perché i sentimenti erano gli stessi.
    Ma la giornata finì alle Zattere, il concorso non è andato bene ma la giornata è stata bellissima piena di emozioni perché era nata una nuova preziosa amicizia.
    L’amicizia la mantiene e la ricorda chi nell’amicizia stessa ha dato di più.
    La ragazza di Mestre ricorda ancora con emozione quell’incontro e quella grande amicizia, la ricorda quasi con nostalgia, ricorda le emozioni di quella giornata, come si è svolta, il panino, il percorso e forse anche i discorsi.
    L’altra ragazza non si sa. Non si sa se a quella amicizia ha dato lo stesso valore o se quell’incontro è stata una circostanza fortuita il cui ricordo magari si è stemperato nel tempo.
    Il tempo passa e modifica tutto , la ragazza di Mestre non la troverà più quella sua amica che ricorda così caramente e con un po’ di nostalgia.
    Se la rincontrerà troverà un’altra persona, e i sentimenti e le sensazioni di quel giorno non li ritroverà più perché ormai appartengono alla sua giovinezza. Ma come dice Filo, non importa, quel bellissimo incontro e il suo ricordo hanno lasciato traccia e hanno arricchito la storia della ragazza di Mestre.
    Un caro saluto a tutti dal Toso

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  12. Toso, leggerti, qui o altrove, per me è sempre un bel regalo!
    Grazie e cari saluti a te.

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