sabato 24 novembre 2012

Venezia

Non si può spiegare o insegnare ad amare Venezia, non sarebbe onesto.

Venezia è difficile, è problematica, è fragile.
Venezia è caos di turisti, è folla molesta.
Venezia è vecchia, cadente, puzzolente, afosa e umida.

Questa è Venezia di chi passa veloce, 
segue le indicazioni e si ferma ai negozi
di vetri falsi e maschere scadenti.

Non c'è in quella Venezia la voce dei mercati, 
il passo veloce tra le calli, le svolte improvvise
e i ponti nascosti, i sottoporteghi, le corti, 
i campi e i bacari antichi.

Non c'è malinconia.

Non c'è quel tramonto specchiato nei 
vetri riflessi dei palazzi sul Canal Grande.

Non c'è il freddo scuro della notte
che raccoglie il suo segreto.


12 commenti:

  1. Venezia è un sogno, a volte, quando penso a quando ci sono stato, mi domando se ci sono stato o l'ho solo sognata.

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  2. Un quadro veritiero che solo chi conosce veramente Venezia può comporre.
    Un felice ritorno, Cara Gazzettina :)
    maaa...i bacari antichi? Ad Asolo c'è una vecchia osteria che si chiama "Al bacaro" dove si mangia molto bene. Ciao Gaz.

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  3. @Al, a volte è un sogno ingombrante, ma capisco la tua sensazione, un mondo sospeso. Ciao carissimo!

    @Filo, i bacari son proprio osterie, ma ho voluto sottolineare con l'aggettivo antichi che quelli veri, originari, son quasi spariti, tanti abusano della parola. Ciao Fiore (-:

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  4. Venezia va assaporata lentamente, non è una meta adatta al "mordi e fuggi".
    Per assurdo chi ci passa velocemente prima si è fatto una mega cultura di internet e guide turistiche che però hanno il difetto di mostrare quasi sempre la stessa...faccia da cartolina della città.
    E si perdono tutto il resto

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  5. Infatti Giorgio, hai perfettamente ragione.
    A presto, spero :-)

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  6. Probabilmente passerò per un saluto entro metà dicembre.
    Quasi sicuramente un venerdì pomeriggio, avviserò comunque il prode Silvano. :-)

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  7. bei i bacari... come le mie osmize


    hai perfettamente ragione... il fascino di venezia è qualcosa che nasce e cresce a piccole dosi... di giorno in giorno, di visita in visita, e non puoi vederlo con gli occhi del turista. la stessa cosa che sto provando io da qualche mese a questa parte frequentando nuovamente trieste...

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  8. Osmize?
    A questo punto, caro Paolo, non puoi esimerti di spiegarcelo bene, magari su Dialetticon eheheh (-:

    Ciao caro

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  9. hai ragione... dovrei proprio farlo... vediamo...

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  10. ciao.
    sì, è difficile da spiegare Venezia ad un turista, ma se quel turista ci è amico non è raro sentirci raccontare che Venezia è una specie di luogo dell'anima, un posto che non ha la pretesa (e nemmeno tu che ci vai, la puoi avere)di cambiare il tuo stato d'animo.
    ci sono sensazioni e sentimenti che non vanno assolutamente repressi a far sì che non sedimentino, compromettendo la lucidità e la necessità delle future azioni, le scelte;
    Venezia è il teatro perfetto per dar libero sfogo a queste sensazioni, in qualche modo a concretizzarle. è un luogo che rispetta in maniera assoluta i tuoi bisogni, non ti illude e non ti delude. è uno specchio, onesto.
    ecco che se ci vai un po' malinconico, ne tornerai devastato, quasi esanime, però serenamente consapevole che i tuoi limiti non sono barriere, ma soglie.
    se ci vai allegro, ne tornerai quasi eccitato, capace di godere di te stesso e della tua fortuna, ma altrettanto predisposto a condividerla e donarla.
    Per questo conoscere Venezia è un gran privilegio, e per questo a chi ci passa "per caso" troppo spesso rimane solo il ricordo molesto e tarocco, di esagerata farsa o profonda desolazione, che non è altro che la copia esatta dell'inconsapevole realtà (ma pregiudizievole e pretenzioso atteggiamento)della predisposizione d'animo con cui il turista la affronta.
    e davvero, ahilui, non saprà mai cosa realmente si è perso...

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  11. L'anno scorso sono stata a Venezia per la prima volta, dopo 3 anni che vivevo in veneto ( io sono siciliana) e dal treno ho iniziato a sentire l'odore del mare e ho pianto, sì, ho pianto tutto il tempo fino a quando sono scesa e l'ho vista! Ho visto il mare e ho visto Venezia! Mi sono commossa come quando la prima volta sono stata a Londra ( la mia città del cuore)e mi sentivo così bene, così felice!
    Poi quando siamo arrivati a Piazza San Marco ho avuto uno shock e sono rimasta ipnotizzata per mezz'ora a guardare i marmi colorati della basilica. Non ero nemmeno arrivata alla sua parte frontale che sono rimasta proprio folgorata da quello spettacolo. Io sono una artista ma mai avrei immaginato di poter avere questa sindrome di Stendhal proprio lì. Il mio compagno mi tirava, mi parlava ma io non sentivo e non c'ero più. Sono entrata dentro quei colori, mi sentivo dentro quelle pietre e non riuscivo a muovermi, a chiudere la bocca che era rimasta aperta dalla meraviglia. Questa è stata per me Venezia la prima volta. Ora mi piacerebbe andarci per il Carnevale, che non ho mai visto, ma non so se sarà possibile.
    Ti mando un saluto e un sospiro di mare :)

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