venerdì 22 maggio 2009

ritorno al futuro

Non vedo l'ora che tu ritorni.
Ma se devo ancora partire!

13 commenti:

  1. Evidente mente si sente la tua mancanza al solo pensiero della tua assenza.
    Vanne fiera :P

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  2. A me lo hanno detto aggiungendo:
    Almeno siamo sicuri che parti per un periodo! :-)

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  3. Grande classico! :-D

    @ Duhangst: non è bello quello che hanno aggiunto!
    Sembra che stessero con i coriandoli e le bottiglie di champagne pronti nella stanza accanto...
    :-P

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  4. @Mario: E' che con i miei amici è una gara a sfotterci continuamente :-)

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  5. Non vedo l'ora che tu parta!
    Ma se devo ancora tornare!
    Bene, allora resta dove sei.

    Buon fine settimana Gaz ;)

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  6. A proposito di partenze.
    Bacì viveva nel centro storico di Genova, tra i vicoli, le piazzette e i carrugi. Non aveva un lavoro stabile, viveva con la madre anziana che si disperava perché restava fuori fino a notte fonda a far baldoria con gli amici tra una osteria e l’altra dell’angiporto.
    Era un amicone, simpaticone, sempre di buon umore e sempre pronto allo scherzo, sembrava quasi che si fosse dato il ruolo di tenere alta l’allegria del gruppo, era sempre senza soldi, ma la combriccola lo accettava lo stesso perché li faceva ridere.
    Bacì (Il suo nome sarebbe Giovannino ma tra i carruggi del porto tutti hanno un sopranome) non era così come la gente lo conosceva, era molto sensibile e la sua vita, pur allietata da cene baldorie e bevute la viveva con profondo disagio, capiva bene che non poteva andare avanti così, senza un lavoro senza una posizione, facendosi mantenere dalla mamma.
    Un giorno dopo una delle sue crisi sente che non ce la fa più, decide di cambiar vita, senza dire niente a nessuno prende la valigia, va al porto, si imbarca in un piroscafo da carico come marinaio e gira il mondo. A volte è preso da una struggente nostalgia per la sua città, per i suoi amici, ma resiste.
    Dopo sei mesi la nave ritorna a Genova, lui è felice di ritornare dalla sua vecchia mamma che ha fatto tanto soffrire. E’ sera prende la sua valigia, sbarca e si avvia verso casa attraversando i vicoli della città vecchia, fatalità passa davanti all’osteria dove aveva trascorso tante serate in allegria con i suoi amici a far bisboccia.
    Bacì si sofferma un attimo, ma non vuole entrare, non ne vuole sapere più di quella vita, sente le voci dei suoi amici, li riconosce, stanno cantando in allegria, è passato tanto tempo, chissà cosa avranno detto quando non l’hanno più visto, chissà se hanno sentito la sua mancanza …
    Bacì non vuole entrare ma gli piacerebbe, dopo tanto tempo, farsi solo vedere, solo un salutino, tanto per fare la sorpresa, insomma dopo un po’ di esitazione decide di entrare … ma solo per un saluto.
    Apre la porta, vede i suoi amici attorno al banco che se la bisbocciano … non l’hanno visto … egli vorrebbe far qualcosa per attirare la loro attenzione, ma nel mentre uno del gruppo si volta, distrattamente lo guarda e gli dice “Oh … cossa ti fai lì con la valigia … ti parti ? “

    Cari saluti dal Toso

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  7. Carlo, dici? ma si dai, ne vado proprio fiera :P
    Du, eh eh eh
    Mario, appunto :D
    Filo, così mi metti in crisi :-) anche a te BFS!!
    el Toso, che bella sorpresa! piacere di leggerti qui. Perfetto il tuo racconto di ritorno che diventa partenza cambiando il punto di vista...
    Caro saluto a te.

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  8. I rientri sono i migliori.
    Ciao e BIS :-)

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  9. Suby, anche la partenza non è male, se ci pensi, basta non essere quello che resta eh eh...
    Buona settimana a te :)

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  10. chissà se è una partenza intesa come allontanamento o riavvicinamento.

    Ciao gaz,pare risolto il problema tecnico :)

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  11. Restiamo nel dubbio... :-)
    Per fortuna i tecnici hanno risolto il problema :D
    ciao

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  12. Partire e un po' "come morire?"; ma se uno torna più vispo di prima dalla "morte di partenza", è meglio per tutti, no?

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  13. E' quello che ci auguriamo tutti...
    con tutto il cuore!
    Ciao River

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