Il Viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.
Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero.
Bisogna vedere quello che non si è visto, vedere di nuovo quello che si è già visto, vedere in primavera quello che si è visto in estate, vedere di giorno quello che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era.
Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il viaggio.
Sempre.
Il viaggiatore ritorna subito
(Josè Saramago - Viaggio in Portogallo)
Una interpretazione del tema del viaggio che condivido pienamente, che sento in modo direi quasi fisico e che immagino visivamente come una spirale: si parte da un punto, si compie un ampio giro per tornare al punto di partenza da cui nuovamente si riprende un nuovo percorso: il cerchio successivo si allarga nello spazio ( anche se non ci si è mai mossi da casa)e non siamo già più quelli che eravamo all'inizio del giro precedente.
RispondiEliminaIl libro di Saramago mi ha incuriosito, anche perchè da qualche tempo, senza una vera ragione o interesse particolare, mi sento attratta dal Portogallo! Vado a vedere se lo trovo in libreria.
Grazie, cara Gaz!
Sai Filo, anch'io sento una forte curiosità per il Portogallo, non ci sono mai stata ma sono sicura che possiede qualcosa di affascinante e misterioso...penso sia quel suo affacciarsi sul grande mare, quel suo essere al limite...
RispondiEliminaFilo, aspettami vengo con te...in libreria :D
ciao